I colori riempiono le nostre vite e interagiscono con le emozioni che proviamo attivando mille sfaccettature.
Essi provocano reazioni psicologiche in base alla loro intensità e anche per questo vengono utilizzati nei giochi dei bambini e in alcuni test psicologici. Ognuno di essi assume un significato ben preciso e influenza il nostro modo di percepire il mondo in parallelo con i nostri stati d'animo.
Bisogna circondarsi di colori e apprezzarli appieno... Impariamo a "Vivere a colori"
Nel libro Verde. Storie di un colore di Manlio Brusatin sono raccontate storie piene di passione, sentimenti, fantasia, epoche lontane e si viaggia alla scoperta del colore più presente al mondo. Trattando di storia, geografia, filosofia, letteratura, arte e design si arriva anche a delineare gli animali considerati verdi per tradizione: il pappagallo, il ramarro e lo scarabeo. Sulla base di questa considerazione procedo con il seguente approfondimento:
Genova è diventata la "capitale" dei pappagalli. Questi volatili dai colori sgargianti sono diventati a tutti gli effetti cittadini genovesi. Passeggiando per il quartiere di Castelletto (dove abito) o alzando lo sguardo nei numerosi parchi della città si possono vedere (e ascoltare) questi animali tropicali.
Diverse sono le specie presenti, come il parrocchetto dal collare (a sinistra) e l'amazzone fronteblu (a destra).
Perchè si trovano a Genova? Sono stati importati legalmente in Italia
dall'Africa e dall'Asia (loro aree d'origine), hanno
abitato un po' nelle case, poi sono fuggiti dalle gabbie riproducendosi e ricreando un ambiente “naturale” in aree urbane. Si stima che la colonia di pappagalli a Genova comprenda almeno 130 esemplari. O forse che il genovese Enzo Tortora li abbia attirati con il suo Portobello?
E' la più grossa tra le lucertole italiane con i suoi 40-45 centimetri di lunghezza inclusa la coda.
Si distingue dalle lucertole comuni per il colore verde brillante del dorso.
Sono numerosi i proverbi e le curiosità legate al ramarro. Notissima,
ad esempio, è l’ostilità nutrita da questa lucertola nei confronti
delle vipere e de i serpenti velenosi in genere con cui ingaggia lotte
violentissime da cui esce quasi sempre vincitore. Secondo la tradizione il ramarro non teme il veleno dei serpenti
perché se morso, poi riesce sempre a salvarsi mangiando una misteriosa
erba che annulla l’effetto del veleno. Un detto popolare recita: “Il
ramarro tienilo alla tua destra perché ti fischia nell’orecchio”, poiché
si pensa che il ramarro avverta le persone della presenza di animali velenosi emettendo un fischio sibilante.
Proverbiale
è anche la tenacia del ramarro, tanto che si dice “tenace come un
ramarro” alle persone molto decise. L'animale deve questa nomea al
fatto che, quando morde una persona, non lascia la presa per nessun
motivo resistendo anche al fuoco.
Esiste anche una canzone dello Zecchino d'oro dedicata a questo rettile:
Lo conoscete? Chi come me è genovese dovrebbe aver ben noto il suo volto e le sue opere data la presenza di un museo che porta il suo nome (Museo Luzzati) al Porto Antico di Genova.
Quando ero alle elementari andavamo spesso con la classe al Teatro della Tosse (di cui Luzzati è stato ideatore e direttore artistico) e qui avevamo assistito a spettacoli come "Arlecchino e Pulcinella" e "Il flauto magico" in cui la scenografia era stata interamente realizzata dall'artista.
Questi citati sono solo alcuni dei temi e personaggi cari a Luzzati e che spesso vengono raffigurati nei suoi dipinti ma sicuramente avrete presente il suo stile se avete visto almeno una volta le sue opere, è inimitabile.
Anche in televisione venivano trasmessi dei cartoni disegnati da lui (finalmente qualcosa di diverso dai soliti cartoni giapponesi graficamente tutti uguali e "statici", le animazioni di Luzzati sono in continuo movimento!), tra cui ricordo "Alì Babà" tanto per citarne uno:
La mia vicinanza e stima nei confronti di Lele Luzzati è dovuta anche all'amicizia che lo legava a mio nonno, Fernando Galardi. Mio nonno è un ingegnere e fotografo per passione, ma non solo, in una delle sue mostre ha proposto il ritratto di Luzzati insieme a quello di altri 109 Artisti liguri.
(Nell'attività brillante di mio nonno ricordo: Due genovesi in Africa, Il mio occhio sul mondo)
Essendo un blog sui colori la scelta di questi dipinti mi sembra proprio azzeccata e se guardate bene anche il colore verde olivastro viene utilizzato in essi.
Voglio chiudere in bellezza questo approfondimento con un video che esalta la bravura inestimabile di Luzzati e che come me tanto amava la sua Genova!
Potrete apprezzare anche voi la meravigliosa tecnica dell'artista e ammirare il capoluogo ligure raccontato dal punto di vista di Marco Polo (che durante la prigionia a Genova dettò a Rustichello da Pisa Il Milione, libro che lo consegnò alla storia come il più grande viaggiatore di tutti i tempi):
Nell'ambito musicale il termine verde è presente nei testi o nei titoli di moltissime canzoni. Esistono anche gruppi musicali che prendono il nome da tale colore.
Può essere usato sia come semplice aggettivo ma anche come sinonimo di natura, ecologia, primavera, equilibrio e armonia...
Riporto gli esempi che ritengo più significativi per quanto riguarda il colore verde olivastro nella musica:
"Tell me white dove where will I find the olive tree? For just one branch I'd search my whole life through I've heard them say a greener land is waiting there
Where people wake and find their dreams come true
High flying dove please lead me and I'll follow you Above the clouds beyond the stormy sea I long to share a world of sweet contentment there In that bright land where grows the olive tree
So let me fly please lead me and I'll follow you Above the clouds beyond the stormy sea I long to share a world of sweet contentment there In that bright land where grows the olive tree In that bright land where grows the olive tree"
JOE DA SILVA E MASSCHIGA - VERDE
Ho appena scoperto questa canzone, condivido il messaggio che vuole trasmettere e mi piace molto la sua melodia, davvero orecchiabile!! Ascoltare per credere
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Verde, ancora una volta
Verde è la chiave di volta
Verde coscienza sepolta
Verde è sentirla risorta
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Voglio un mondo che rispetti la natura,
gli animali e che si batta contro la tortura,
non esiste che si uccide come sport, cultura,
il mondo è nostro e dobbiamo averne cura.
Voglio un mondo che utilizzi,
le risorse in modo intelligente e che non sfrutti,
come sciacalli questa nostra terra per consumi,
che non sono bisogni, no ma veri e propri abusi.
Voglio un mondo ad energia alternativa,
perché il petrolio ci sta portando alla deriva.
Voglio un mondo senza corruzione e di conflitti d’interesse,
dove un politico si occupa di appalti e imprese.
Voglio che, non spreca, che ricicla,
stop all'immondizia, all'ingordigia,
salviamo le foreste fonti ossigeno e vita
di biodiversità e linfa.
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Verde è ciò che sono
Verde è ciò che provo
Verde è ciò che voglio diventare come uomo
Verde è il passato
Verde è il futuro
Verde per metterci tutti al sicuro
Verde è ciò che sono
Verde è ciò che provo
Verde è ciò che voglio diventare come uomo
Verde è il passato
Verde è il futuro
Verde per metterci tutti al sicuro
Verde, ancora una volta
Verde è la chiave di volta
Verde coscienza sepolta
Verde è sentirla risorta
Verde, ancora una volta
Verde è la chiave di volta
Verde coscienza sepolta
Verde è sentirla risorta
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Vivo in un mondo grande quanto i suoi problemi.
Siamo costantemente soggiogati dagli schemi
mentali, sociali e comportamentali;
altro che monopolio delle armi ai criminali,
vanno meno gli orologi degli ordigni nucleari.
Non parliamo del progetto delle nuove centrali
atomiche, pre-catastrofiche,
quando da mo sappiamo di esser vivi grazie al sole che
filtrato da pannelli che sono guadagno vero,
regala un’energia definita a impatto zero.
Petrolio mmmh ma che rombante riscossa,
al golfo messicano ha già scavato la fossa.
Chi sono io se non solamente una goccia
che picchia contro un muro possente di roccia.
Ma se ci uniamo già che siamo sotto questo cielo,
saremo un uragano e ci godremo il sereno.
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Verde è ciò che sono
Verde è ciò che provo
Verde è ciò che voglio diventare come uomo
Verde è il passato
Verde è il futuro
Verde per metterci tutti al sicuro
Verde, ancora una volta
Verde è la chiave di volta
Verde coscienza sepolta
Verde è sentirla risorta
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Voglio un mondo dove il colore della pelle,
non sia la causa di violenze e di guerre,
apartheid, pregiudizi e discriminazione,
non aiutano e promuovono l'integrazione.
Voglio un mondo dove una religione e la nazione
conservino la dignità delle persone,
una guerra non è santa e la legge non è fatta,
per renderci la vita un dramma.
Voglio un mondo per la libertà del cittadino,
dove ministro può diventarlo pure un contadino,
la burocrazia deve dar vantaggi a chi che sia,
il clientelismo è una monarchia
Voglio un mondo di diritti e parità di sessi,
mamma m’ha cresciuto lavorando e c’ha la schiena a pezzi,
Le nostre emozioni creano una corrispondenza tra musica e colori.
Provate ad ascoltare un concerto di Bach tenendo gli occhi chiusi. Poi pensate a un colore. Che colore visualizzate?
Secondo uno studio della University of California i colori percepiti per la "Suite per orchestra n. 2 in Si minore di Bach, Badinerie" (brano in tonalità minore, veloce) sono quelli riportati nella tabella qui sotto, tra questi compare anche il verde olivastro: